Slain Back from Hell – Recensione

Dopo la full immersion di questi giorno con Xenoblade 2 (un titolo di cui solo qualcuno di voi avrà sentito parlare), ho deciso di prendere una pausa e tornare al mondo che più mi si addice, ovvero quello dei titoli indie. Non potevo di certo immaginare che più che sabbatica, la pausa sarebbe stata satanica…
Slain è un titolo dalla storia travagliata: dopo mesi di attesa, la mente di Andrew Gilmour partorisce su PC a inizio 2016 un titolo che non delude le aspettative in termini di contenuti macabri, ma che è purtroppo martoriato da lag, bug e sbavature che rovinano l’esperienza di gioco.
Fortunatamente viene portato avanti un lavoro egregio di restyling e il titolo su console risorge dalle ceneri come la fenice in una versione totalmente ripulita.

Slain back from hell è un vero e proprio tributo agli hack n’ slash degli anni 80 e 90, un mix tra ghost and goblins e castlevania per i contenuti estremamente cupi e sanguinolenti. Lo stile grafico è pixelloso ma molto gradevole alla vista, le animazioni sono molto curate, l’atmosfera e l’ambiente sono intrisi di violenza e mostruosità quasi a richiamare gli incubi più maligni e torbidi di H.P. Lovecraft.
I richiami gotici e dark fantasy ci sono tutti: vestiremo infatti i panni del barbuto Bathorin, un chiaro richiamo alla mitologia vichinga, ai Bathory la band metal scandinava e alla cruenta contessa ungherese Bèthory assetata di sangue ed efferata assassina. Dopo un paio di livelli introduttivi che fungono da tutorial, il nostro eroe dovrà liberare sei regni maldetti dominati da altrettanti signori del male.

Come avete facilmente intuito, qui si respira cultura metal: ambientazioni lugubri e tetre, cieli tinti di rosso, lande desolate ed abbandonate dalla cui terra emerge ogni genere di mostruosità . Ma soprattutto la musica. Il Metallo. Quello pesante. Quello con la M maiuscola. Se c’è un aspetto cui presto particolare attenzione in un gioco è proprio la musica; provenendo da un’esperienza così immersiva come quella di Xenoblade, dove la musica ha un ruolo centrale ed è puro stato dell’arte, ho accolto con piacevole stupore le note di Curt Victor Bryant dei Celtic Frost, la storica band svizzera di heavy metal che ha avuto un fortissimo impatto sul metal estremo dagli anni 80 in poi influenzando di fatto generi come il black, death e gothic metal.

Come dicevo prima, dopo un lungo tutorial, l’eroe canuto accede ad una hall dove poter accedere ai vari reami, in cui ogni sezione è strutturata in una coppia di livelli: uno a scorrimento tipicamente laterale più concentrato sul combattimento, l’altro in verticale ponendo maggiore enfasi sull’aspetto platform.

Ogni livello è comunque molto lineare, la fase esplorativa è ridotta all’osso, il tutto è pervaso da trappole mortali e nemici terribili. Il chè aumenta notevolmente il livello di difficoltà, ed è qui che arriviamo alla prima criticità del gioco: i checkpoint sono disseminati a mò di braccino coto, le trappole sono quasi sempre letali, ogni minimo errore viene punito col massimo della pena e il problema è più che altro strutturale nel senso che risiede in un level design a volte troppo punitivo e frustrante.

Il sistema di combattimento tuttavia sa regalare molte soddisfazioni, soprattutto se si impara a padroneggiare i controlli, basati per lo più sul tempismo. Bathorin ha solo una combo di attacco, ma la chicca risiede nella parata perfetta che, se eseguita col giusto tempismo, sbilancia l’avversario e consente di effettuare una esecuzione diretta e immediata del malcapitato nemico. Ci sono poi degli attacchi che si possono eseguire a distanza consumando un certo quantitativo di mana.

Insomma, Slain è un titolo hardcore, sia per contenuti che per difficoltà , e non fa nulla per nasconderlo. E’ un gioco che ha insito nel suo genere una ripetitività di fondo, ma che sa essere al contempo molto accattivante per l’elevato livello di sfida che sa proporre e per le sue maestose boss battle.
La curva di apprendimento è sbilanciata, spesso ci si trova a riprovare decine di volte una particolare sezione e a doversi affidare alla fatidica botta di culo più che alla propria abilità . Ma vi garantisco che per gli appassionati del genere, le 6/8 ore necessarie per completarlo sono molto soddisfacenti e suggestive.

VOTO: